Ogni vino famoso o meno famoso ha una storia, così come la storia ci riporta di molti racconti, leggende e dettagli sui vini più conosciuti e amati; uno di questi è senza dubbio uno champagne
rinomato e famosissimo nel mondo, di origine francese: il Dom Pérignon.
Su questo champagne vi sono molte versioni storiche diverse legate sia alla sua origine e alla sua creazione che ai periodi temporali che lo riguardano; la storia più riportata è sicuramente quella
che riguarda un monaco benedettino, tale Pierre Pérignon nato in Francia nel 1639 e precisamente nel piccolo borgo di Sainte-Menehould, come dicevamo il monaco francese appartenente fin da giovanissimo
all'ordine benedettino passò quasi per intero la sua vita nel monastero di Saint-Pierre d’Hautvillers; questo Monaco è citato in quasi tutti i cenni storici che parlano
del famoso champagne.
I dettagli sul coinvolgimento di questo monaco nella creazione dell'iconico champagne, famoso e vintage, non hanno ancora un riscontro pienamente attendibile, ma in linea di massima pare che
sia stato proprio il monaco a creare un particolare mix di uve che hanno dato vita alla famosa bevanda con le bollicine.
Peraltro molto esclusiva, ancora oggi è classificata senza dubbio nell'elenco dei vini pregiati.
Robert Jean de Vogué
In effetti se andiamo a documentarci e a prendere in considerazione la storia dello Champagne Dom Pérignon che occupa in veste
“cult degli champagne” un podio dorato dei vini di alto profilo, dobbiamo
citare obbligatoriamente un altro personaggio che con i monaci benedettini non ha nulla a che fare, stiamo parlando di Robert Jean de Vogué che nel 1936, anno ufficiale della nascita del Dom
Pérignon classificato come un "cuvée de Prestige” della casa produttrice storica Moet&Chandon
come nuovo champagne che doveva essere senza dubbio la
perfetta incarnazione del lusso e dell'eccellenza francese, in contrappunto ad altri tipi di champagne messi in commercio in precedenza.
Una mossa commerciale, ma anche dettata dalla grande passione di Vogué per i vini ma soprattutto per gli champagne; che come molti sanno è un tipo di vino che viene realizzato con una procedura
molto particolare.
Uno champagne famoso in tutto il Pianeta
Quindi possiamo affermare che la storia storia legata a questi due personaggi ai quali viene attribuita in qualche modo la paternità o la creazione e invenzione che dir si voglia del Dom
Perignon si incrocia continuamente fuori e dentro il grande annuario dei vini che si aggiorna e si rinnova in continuazione nel Mondo.
E non soltanto per quello che riguarda i vini francesi. Tornando alla storia molto più datata del monaco benedettino Pierre Pérignon dal quale il famoso champagne prende il nome, vogliamo
sottolineare che se credibile e attendibile, la storia che questo monaco abbia inventato lo champagne è comunque documentabile anche il fatto che esso possa essere stato il frutto di un'idea geniale di
Vogué, molte centinaia di anni dopo; ma in ogni caso sulla scia delle sperimentazioni e delle creazioni di vini pregiati avvenute nell'abbazia francese dove il monaco viveva e dove si occupava
personalmente della produzione dei vini che erano destinati principalmente alla vendita alla casa reale dell'epoca.
Ecco perché i nomi di questi due personaggi si sovrappongono, non in una sterile competizione ma in una evoluzione costruttiva in merito a uno degli champagne più famosi e apprezzati nel Mondo che
ha tenuto alto per secoli e ancora detiene ai giorni nostri l'orgoglio della rinomanza dei vini francesi; sia per quelli vintage che per quelli di ultima creazione.
La produzione dello champagne tramite antiche procedure
Ma come viene prodotto il Dom Pérignon? La tecnica consiste nel mescolare l'uva di tre vitigni particolari, ovvero: il Pinot Noir, lo Chardonnay è il Pinot Meunier; a queste tre
categorie differenti possono essere mescolate ancora altre uve, nello specifico quelle di sei vitigni differenti; ma rispettando un ordine preciso di proporzioni e misure, ovviamente in termini di ml; il metodo
più utilizzato e sicuramente il metodo “Champenois” detto anche “metodo classico” che in Italia viene usato anche nella produzione degli spumanti.
Questa metodologia di preparazione per lo champagne è composta da: fermentazione del mosto, dove la prima fermentazione è quella alcolica che avviene nei tini e che porta il vino
alla prima base. Cioè al suo stato più semplice, seguita dalla seconda fermentazione che invece consiste nell'aggiungere dello zucchero e alcuni lieviti; che producono anidride carbonica.
Le annate più glamour
Questo procedimento viene attribuito, come già detto al monaco benedettino; che secondo una leggenda ha scoperto questo procedimento per rendere il vino “mosso”, cioè frizzante, solo
grazie a un inconveniente; a un errore nelle proporzioni della miscela durante la preparazione di alcuni vini commissionati dal Re.
Solitamente la procedura continua ponendo le bottiglie a testa in giù e sigillate da un tappo di metallo, di modo che la fermentazione avvenga con il deposito posizionato completamente nel collo della
bottiglia; un procedimento che facilita poi lo svuotamento proprio di questo deposito limaccioso detto “feccia”. Una volta rimosso il deposito della fermentazione il vino contenuto nella bottiglia
viene ulteriormente miscelato per dare al medesimo quel gusto particolare tipico dello champagne.
Dobbiamo sottolineare che ogni produttore di vino ha i suoi segreti e procedure particolari aggiunte; che non vengono mai divulgate proprio perché un tipo di champagne possa essere comunque riconoscibile e
differente da un altro. Quando la procedura di preparazione dello champagne è terminata la bottiglia viene sigillata con il classico tappo di sughero, in queste condizioni la bottiglia di champagne viene
posta i luoghi dove l'atmosfera ha un grado particolare così come le luci, per il classico periodo di decantazione e invecchiamento e prima di essere messa in vendita.
Lo champagne è prodotto non soltanto in versione bianca, ovvero con quel colore dorato e paglierino che tutti conosciamo, ma ne esistono anche molte tipologie in versione rosè; il Dom
Pérignon più datato ovvero vintage va dal 1921 al 2006.
Mentre per il rosè dobbiamo tenere in considerazione l'anno1959 andando fino al 2004; questi sono i range temporali che rendono questo vino esclusivo. Attualmente sul mercato possiamo trovare alcune
versioni vintage del 2006, il rosè del 2004, ma anche del 1998 del 1970 e del 1995.
Insomma un vino non semplice da trovare e che ha anche un costo abbastanza elevato; ma sicuramente per gli estimatori dello champagne sono sempre soldi ben spesi.